Uno dei corpi militari più
amati del nostro Paese nasce ufficialmente nel 1872,
quando l'allora giovanissimo Regno d'Italia, appena
unificato, si trovò alle prese con un problema importante
per la sua stessa sopravvivenza: la difesa dei confini
terrestri. Il nome del corpo non poteva che prendere
spunto dalla catena montuosa più grande d'Europa:
le Alpi. Qui si stagliavano le frontiere tra la
giovane Italia e le nazioni confinanti.
Chi meglio degli uomini nati
e cresciuti nelle vallate alpine poteva difendere
i nostri confini?
Conoscevano perfettamente
ogni valico, ogni anfratto, ogni passo di quella
immensa distesa montuosa. Fu il capitano Giuseppe
Perrucchetti, considerato il padre degli Alpini,
a proporre di reclutare soldati del luogo. E questo
per due motivi. Il primo era che questi uomini erano
già avvezzi alla dura vita di montagna. Il secondo
era che, provenendo tutti dalla stessa vallata e
avendo molte cose in comune, lo spirito di corpo
e di coesione delle Truppe Alpine poteva restare
alto anche in circostanze difficili nelle quali
gli uomini venivano chiamati a dare il loro contributo.
In realtà le origini degli Alpini sono molto più
antiche. La fierezza di quello che diventerà corpo
militare organizzato era già presente nel Dna degli
abitanti delle Alpi, che per secoli hanno difeso
strenuamente la propria terra: le Legioni Alpine
di Roma antica, le Milizie Valdesi oppure le Milizie
di Autodifesa del Trentino e del Friuli. La forza
di questi antenati è arrivata inalterata nel nuovo
corpo militare che, ad esempio, si dimostrò fondamentale
per difendere l'Italia durante il Primo Conflitto
Mondiale. Ben 88 battaglioni, dal passo dello Stelvio
alle Alpi Giulie, parteciparono a battaglie terribili
come la presa del monte Ortigara o la disfatta di
Caporetto. Dall'Adamello al Piave, persero la vita
35.000 uomini. E che dire della Seconda Guerra Mondiale?
Gli Alpini furono mandati
sul fronte russo per difendere il Don. Circondati
dall'Armata Rossa, ripiegarono in una lunghissima
marcia attraverso le gelide distese russe distinguendosi
per il loro valore in diverse battaglie tra cui
quella di Nikolaevka. Nel dopoguerra, con l'adesione
dell'Italia alla NATO, vennero costituite cinque
brigate alpine (Taurinense, Orobica, Tridentina,
Cadore, Julia) che avevano il compito di rispondere
ad un eventuale attacco da parte delle forze del
Patto di Varsavia. Con la caduta del muro di Berlino,
venuta meno la minaccia sovietica, numerosi sono
stati gli interventi degli Alpini come corpo di
pace in diverse zone di conflitto quali il Mozambico,
l'Albania, il Kosovo, la Bosnia, il Libano e l'Afghanistan.
In ciascuna di queste missioni internazionali, alcune
delle quali ancora in corso, le Penne Nere hanno
dato prova ancora una volta di coraggio .e generosità
rivestendo un ruolo centrale ed insostituibile nelle
delicate operazioni di "peace-keeping".